Testo dell’articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore del 17.01.2015 a firma di Luigi Guiso*
Come presidente di turno dell’American Financial Association il discorso ai colleghi quest’anno è stato tenuto da Luigi Zingales nell’incontro annuale a Boston a inizio gennaio. Ad ascoltarlo il meglio dei ricercatori di finanza.
Il titolo, “È la finanza benefica per la società?“, svela non tanto il dubbio di Zingales ma il dubbio che vuole sorga nella professione. Perché questa necessità? Negli ultimi venti anni l’intermediazione finanziaria è cresciuta molto rapidamente, a un tasso doppio di quello del Pil, per lo più a causa dell’espansione dei servizi finanziari alle famiglie. Sia perché nel passato più finanza è stata empiricamente associata a (ha causato in parte) una crescita del reddito più rapida, sia perché se si produce più di una cosa di norma è perché i consumatori trovano questo conveniente, la stragrande maggioranza della professione ha dato per scontato che più finanza accresce il benessere.
Ma non sempre è così e l’impopolarità di banche e finanza tra il pubblico ne è un sintomo (se la finanza fosse sempre benefica sarebbe molto popolare e benvoluta dalla gente). Talvolta parte dell’espansione non solo non migliora ma può ridurre il benessere. Questo è particolarmente vero nei mercati finanziari dove, in assenza di rispettate regole formali e informali, i comportamenti possono trascendere ed essere ispirati dalla ricerca di rendite di posizione anziché dettati dal conseguimento del miglior servizio alla clientela. In un articolo su Plus24 del 19 ottobre 2013 ricordavo la tendenza dell’industria finanziaria a proporre prodotti complessi non per servire un bisogno degli investitori ma per guadagnare potere di mercato ed estrarre anzi maggiori rendite dai risparmiatori. Notavo come questa tendenza può essere acuita da un aumento della concorrenza.
La presa di coscienza da parte della professione accademica di questa possibilità è essenziale perché senza idee è impossibile trovare soluzioni e nessuno meglio degli accademici ha un vantaggio comparato per produrle. Ma prima in loro deve sorgere il dubbio che nella crescita impetuosa della finanza possa esserci un problema.
*Axa Professar of Household Finance (Eief)