RAGHURAM G. RAJAN – LUIGI ZINGALES
Una critica spietata al «capitalismo reale» in nome di un mercato libero dove siano le capacità individuali, le idee, e il duro lavoro, non il patrimonio di famiglia o le relazioni amicali, a determinare il successo.
I capitalisti affermati hanno paura della competizione, perché mina il predominio delle imprese esistenti e le costringe a riguadagnarsi la propria posizione ogni giorno. I mercati finanziari sviluppati spaventano, perché favoriscono e alimentano la concorrenza, equiparando i punti di partenza.
L’Italia è un esempio da manuale della degenerazione del capitalismo in un sistema di élite, fatto dalle élite e per le élite. E rappresenta, al tempo stesso, un caso emblematico del ruolo decisivo svolto dal sistema finanziario in questa degenerazione. Non è sorprendente che in Italia tutte le nuove opportunità di investimento, dai telefoni cellulari alle società di servizi pubblici neoprivatizzate, siano sempre sfruttate da pochi privilegiati. Sono gli unici con il denaro e i contatti per farlo. E non sorprende neppure che queste stesse persone si oppongano a uno sviluppo finanziario: andrebbe a intaccare proprio la fonte della loro rendita di posizione.
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