Di fronte al desiderio di trasparenza che viene dal Paese, l’establishment sembra rispondere nel modo peggiore: cercando di sfruttare la crisi per regolare conti personali.
Il presidente dell’ABI Patuelli cerca di scaricare la colpa sui debitori, come se il ruolo del banchiere non fosse quello di scegliere a chi dare credito. A questo riguardo riporto la seguente storia raccontatami da un banchiere nominato DG di una banca finita, alcuni anni dopo, nella procedura bail-in.
“Appena nominato ho subito convocato il maggior debitore per contestargli la gestione della linea di fido e le inesistenti garanzie, chiedendogli di converso o un rafforzamento delle stesse ovvero un parziale rientro. A fronte del mio atteggiamento piuttosto deciso, mi ha tranquillamente risposto che non poteva esaudire nessuna delle mie richieste: ha aggiunto che il finanziamento non lo aveva estorto con il fucile ma lo aveva ottenuto semplicemente sottoscrivendo una domanda, prontamente accolta dagli organi deliberanti della banca.”
Purtroppo, Patuelli non è il solo a cercare di sfruttare la situazione a suo vantaggio. Si pubblicano i nomi di alcuni debitori, ma non di altri. Si cavilla tra chi è insolvente e chi invece ha ristrutturato il debito, facendo soffrire perdite elevate alla banca. Un gioco al massacro, invece che una seria analisi delle cause.
Per questo ci vuole un’inchiesta. Il Parlamento sembra intenzionato a crearne una. Ben venga, purché affidi l’analisi a persone competenti e non a politici che finirebbero per usarla solo per colpire i propri avversari. E purché la faccia in tempi brevi e non sia solo un espediente per insabbiare tutto. Il Paese ha bisogno di capire il perché della crisi e ha bisogno di essere rassicurato che qualche cosa è stata fatta perché gli errori commessi non vengano ripetuti. Perché non si vuole capirlo?
grazie prof per le tue giuste osservazioni e considerazioni che dovrebbero aiutarci tutti a capire in che mani siamo dasempre.
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