Una piccola vittoria contro il capitalismo clientelare, un grande segnale di speranza

Non ho ancora avuto il tempo di commentare adeguatamente il successo della petizione al governo contro la proroga del quorum ridotto per l’introduzione del voto plurimo nelle società quotate. Bisogna dare atto al Governo di essere intervenuto tempestivamente ed in modo chiaro, riaffermando l’importanza della certezza del diritto, un principio fondamentale nel mercato internazionale dei capitali, troppo spesso dimenticato in Italia.

Uno dei sottoscrittori dell’appello, lo spagnolo Jesus Alfaro, l’ha definita una piccola vittoria contro il capitalismo clientelare. E tale è.
Esistevano forti pressioni per estendere il quorum ridotto e permettere ai capitalisti senza capitali di accrescere a costo zero il loro controllo. Almeno questo rischio è per il momento sventato. Ma non illudiamoci. Torneranno all’attacco, cercando di modificare in altro modo le regole a loro vantaggio.
Se non dobbiamo illuderci che questa piccola vittoria sia molto di più che un temporaneo contenimento del potere tentacolare del capitalismo clientelare, non dobbiamo neppure ignorare il segnale di speranza che ci offre. Troppo spesso gli appelli vengono visti come un esercizio retorico, con poche conseguenze pratiche. Quando sono mirati ad un obiettivo ben preciso, però, possono avere un impatto. Servono a portare alla ribalta temi che altrimenti sarebbero relegati a brevi comunicati delle sole agenzie specializzate. E come diceva il giudice della Corte Suprema americana Louis Brandeis (un crociato contro il capitalismo clientelare americano del primo Novecento): “la luce del sole è il miglior disinfettante”.

Con la speranza, però, viene anche una responsabilità. Quando i nostri piccoli sforzi per migliorare la cosa pubblica risultano vani, è facile farsi prendere dalla rassegnazione. Tanto tutto rimane come prima.
Non capiamo che la rassegnazione dei cittadini è l’arma vincente dei potenti. È grazie alla nostra rassegnazione, che il capitalismo clientelare e la corruzione possono prosperare. “Qui assiste au crime assiste le crime” (chi assiste passivamente ad un crimine, ne diventa complice), diceva Victor Hugo. Non diventiamo complici!

Last but not least, vorrei ringraziare Karina Litvack e Luca Enriques, che con me hanno lanciato questa campagna. Non è solo un modo di dire che nulla sarebbe stato fatto senza il loro aiuto. Hanno portato avanti questa battaglia con determinazione, dedicandovi un’enorme quantità di tempo. L’Italia tutta deve essere loro grata.