Snobismo e Disprezzo sono Benzina per l’Antipolitica

Pubblico qui di seguito un commento al mio articoloPerché Hillary Clinton ha fallito“. È lungo (approfitto dell’occasione: siate sintetici nei commenti…), ma mi fa piacere condividerlo con voi perché vale davvero la pena leggerlo.
All’autore/autrice, che si firma “imlostinmilan”, il mio grazie sia per l’attenzione riservata al mio articolo, sia per l’acuto commento inviatomi.


Questo il commento di “imlostinmilan”:

Più che pensare alla debacle di Hillary trovo molto più interessante riflettere su ciò che sta accadendo nel mondo. C’è un sottile filo che ci unisce tutti: M5S, Brexit, vittoria di Trump.
Mi ricorda un po’ quel periodo in cui in Olanda era esploso lo show Big Brother e i cosiddetti opinionisti, critici televisivi e la gente del mondo dello spettacolo non avevano capito nulla. Tutti lo criticavano come se fosse una follia olandese da cui gli altri paesi erano immuni. Poi il format è velocemente arrivato in ogni nazione ed è stato un successo strepitoso, non si parlava d’altro. Nonostante questo si continuava a parlarne con un certo snobismo, specie da chi temeva di essere soppiantato da dei dilettanti. Tutto ciò non intaccò minimamente il suo successo. Dico questo non essendo un fan del programma, ma penso che allora avere quell’atteggiamento fosse da persone ottuse. Se una cosa esplode è inutile fare gli struzzi o mettersi su un piedistallo.

Lo stesso sta accadendo in politica e nei media. I politici temono le nuove forze, ma le contrastano solo con lo snobismo e una dose di disprezzo che piove dall’alto. Mentre i social network stanno soppiantando i vecchi media. Perché sui social si può dire quello che si vuole e tutti hanno spazio. Maggiore libertà ha un mezzo e maggiore è la sua potenza espressiva e divulgativa. Sia nel bene che nel male. Anzi forse più nel male, perché la volgarità, il linguaggio violento e delle becere semplificazioni attirano più attenzione rispetto alla pacatezza, all’educazione e a discorsi articolati, complicati e lunghi.

Quello che accade ora è che in contrapposizione alla globalizzazione abbiamo un’enorme montagna di sterco che non smetterà di crescere. La montagna è composta da pseudo-esperti che tirano fuori teorie strampalate che mettono su Internet, iniziano a diffondersi e poi vengono invitati anche dai media tradizionali. Ci sono leader che usano questi pseudo-esperti come sponda oppure estrapolano frasi di esperti veri distorcendole e abbinano a ciò un po’ di populismo basato su semplificazioni dove si fanno un paio di correlazioni per spiegare un fenomeno e una relativa soluzione (esempio: stiamo male? Usciamo dall’euro). E infine giornali, televisioni e social network. Più la spari grossa e più i media tradizionali ti danno spazio. Dopo seguono i social network che amplificano tutto perché ci sono gli under-achiever, gente che ha fallito nella vita e non ha niente da fare. Passano il tempo a veicolare questi messaggi. Poca qualità, ma tantissima quantità. Messaggi che funzionano come spot mandati avanti da gente che praticamente lavora gratis.

È difficilissimo essere convincenti contro questa montagna di sterco perché fare una correlazione è la cosa più facile del mondo, mentre per controbatterla bisogna essere esperti su quell’argomento specifico. Siccome gli esperti hanno altro da fare e in genere vogliono essere pagati c’è un livello di forza 100 vs 1 o anche 1000 vs 1 sui social network.

Si può però mettere un link a un articolo che smonta delle tesi. Ma le spiegazioni sono sempre troppo lunghe e molta gente non le leggerà, non le capirà perché è di fretta oppure non è proprio in grado di capire. Una buona sintesi poi non ha la stessa carica emotiva di una becera semplificazione che colpisce alla pancia. In ogni caso quando un esperto corregge una tesi sbagliata seguirà sempre la contro replica da parte degli pseudo-esperti e verrà veicolata in maniera massiccia dagli under-achiever. È una lotta impari contro un’enorme montagna di sterco.

L’unica soluzione per me è un miglioramento dei media. Molti per anni hanno elogiato la BBC. La BBC non basta, ci vuole qualcosa che vada oltre, in UK hanno la BBC e hanno avuto Brexit. Ci vogliono editori in grado di creare una strategia che funzioni su tutti i livelli: giornale, tv, social network. Devono formare vari team di persone in grado di analizzare la complessità e di presentarla in una sintesi che sia corretta, ma che sia anche anche accattivante, convincente e che spinga alla condivisione. Bisogna puntare di meno sul talk show e più su cose visuali: clip, animazioni, infografiche. Ci vuole da una parte chi sa analizzare e sintetizzare in modo corretto e dall’altra chi è in grado di trasformare questi concetti in una forma di comunicazione di forte impatto, chiara ed efficace.


Sul ruolo centrale dei media ho scritto molti articoli. Qui di seguito i link ai più recenti, per chi volesse leggerli. LZ
– “Una Democrazia senza una Stampa Indipendente non funziona“, proprio alla vigilia del primo dibattito televisivo Clinton-Trump
– “Brexit e Trump: le radici della protesta sono simili (e l’intellighenzia si ostina a demonizzarle)
– “The Real Lesson From Brexit” (in inglese, all’indomani del Referendum in Gran Bretagna)

8 pensieri su “Snobismo e Disprezzo sono Benzina per l’Antipolitica

  1. Ringrazio il professor Zingales per aver pubblicato il mio commento, non me l’aspettavo.
    Anche questo commento è venuto più lungo di quanto volessi, lo invio e dopo mi taccio.
    Avendo scritto il precedente commento di fretta volevo specificare che i termini under achiever e montagna di… li avevo presi in prestito da un blog che non esiste più e che li ho riutilizzati per elaborare il mio pensiero.
    Riguardo alle accuse di snobismo, non ho accusato la rete in generale di essere spazzatura, ma che ci sia un problema sulla qualità su molte informazioni diffuse in rete mi pare evidente. Il fatto che anche i media tradizionali non producano qualità eccelsa mi sembra di averlo ribadito.

    Credo che tra tante persone ci sia un grande senso di insoddisfazione per l’incapacità della politica di risolvere i problemi. Le alternative politiche riescono a intercettare la rabbia senza però presentare delle soluzioni credibili. Mentre forze più classiche come il PD non importa quale leader abbiano, non sono in grado di cambiare il loro modo di far politica.

    Avere buone proposte non è sufficiente. In passato si è tentato di apportare un cambiamento con Fare per Fermare il Declino. Ma le elezioni sono la parte finale di un lungo percorso. Il successo lampo di Forza Italia nel 1994 era legato all’immagine vincente di Berlusconi che si era costruito negli anni. Beppe Grillo non ha creato il M5S dalla mattina alla sera. Anche lui ha avuto un percorso lungo: è diventato un comico famoso, è stato cacciato dalla RAI, ha cambiato le tematiche dei suoi spettacoli, ha creato il blog, i meetup, i vaffaday, si è candidato alle primarie di PD…e alla fine ha creato il M5S. Quindi non basta creare un gruppo di persone in gamba con le soluzioni giuste,catturare il consenso e poi cambiare le cose. Bisogna coltivare una base e questo ha tempi lunghi. Nel nostro paese non c’è una cultura liberale e quindi Fare per Fermare il Declino al di là del caso Giannino non aveva speranze .
    Quando dico che c’è bisogno di creare una base non intendo una base indottrinata. Bisogna rendere le persone più analitiche, più focalizzate sui dati, poi saranno loro a decidere cosa vogliono. Se si alza la qualità della domanda di conseguenza si alza anche quella dell’offerta politica.
    Verrebbe da pensare che per ottenere ciò bisogna puntare sulla scuola e sull’università. Ma chi dovrebbe riformarle? L’attuale classe politica? È impossibile che ciò avvenga.

    Quindi per questo ho detto per me l’unica via è partire dagli editori, non è la soluzione di tutti i problemi, ma un punto da cui partire. Non bisogna usare i media per fare propaganda politica. Ma creare prodotti di impatto che puntino ad aumentare nel paese un interesse maggiore verso i dati e la loro analisi. Diffondere una cultura maggiore in ambito economico e parlare meno di strategie politiche/alleanze/liti tra partiti.

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  2. Che i social network stiano soppiantando i media è ormai un dato di fatto. I grillini sparano a zero su tutta la stampa e a Palermo hanno fatto a bòtte con i giornalisti. La loro unica fonte di informazione è il web. Il problema è l’attendibilità delle notizie che vi si trovano. Sul web chiunque può scrivere ciò che vuole, anche le più grandi falsità, senza correre rischi giudiziari o deontologici. Le bufale che sono sul web sono ormai una quantità enorme. L’uso del web per plagiare le persone sta diventando realtà. Questo articolo fa un po’ di luce sull’argomento. http://www.lastampa.it/2016/11/16/italia/politica/palazzo-chigi-denuncia-laccount-della-cyber-propaganda-pro-ms-mOsOd6Vh4O8y4y0n4WrwlN/pagina.html?campaign_id=A100

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  3. tacciare di “under achiever” chi condivide contenuti diversi da quelli veicolati da media tradizionali è di per se snob e molto superficiale.. in mezzo a teorie “strampalate” ci sono visioni e versioni di esperti nei loro campi, e no nn parlo dei ciarlatani ospitati da Vespa o dalle altre miserabili trasmissioni di cosiddetto “approfondimento” in TV, quelli si che veicolano montagne di sterco.
    Passiamo agli esempi “fuori dal comune senso” dell’ignoranza secondo lei 2500 architetti e ingegneri che indagano e smentiscono tutti i dati del NIST sul 9/11 sono “pseudo esperti” under achiever? http://www.ae911truth.org/… Nouriel Roubini che prima di tutti aveva avvisato sui pericoli della “bolla speculativa” dei subprime? anche lui “pseudo esperto” under achiever? Nino Galloni pure lui? I leader politici cui fa riferimento, quelli che scientemente veicolano sterco confidando nell’ignoranza e nella superficialità generale, sono quelli che adesso vogliono cambiare la costituzione e ci propinano assurdità ed essenzialmente balle tutti i giorni.
    Mi stupisco che ZIngales condivida questo, mi ricordo quando Zingales parlava di accountability, un concetto che qui in Italia nn solo viene snobbato dall’attuale “classe cialtrona dirigente” ma viene bellamente ignorato dalla maggior parte della popolazione, sopratutto da quelli che credono di aver avuto in qualche modo successo nella vita e per questo più inclini a tollerare le “italiche furbate”.. si perchè per avere successo in Italia o sei paraculato oppure sei stato “furbo” a detrimento altrui.
    basta saper cercare su internet si trovano perle come queste (vera cultura) nn solo sterco. Buona visione e viva la democrazia che dà diritto anche a bifolchi underachiever, senza i quali forse saremmo ancora in catene https://www.youtube.com/watch?v=RQIYcAtcVCQ

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  4. Caro Professore, non si è accorto che il commento che lei ha pubblicato è pieno di Snobismo e Disprezzo? Un disprezzo causato probabilmente dalla paura per la potenza dei Social.

    Anche il movimento politico, di cui lei ha fatto parte, era intriso di snobismo, Poi lei ha scoperto che uno di loro era forse un cialtrone millantatore e li ha mollati. Ma uno dei problemi era proprio lo snobismo su cui si fondava il movimento.

    Se questi sono gli intellettuali e i guru, allora sono mille volte meglio i social pieni di gente comune.
    Gente che spesso ci mette la faccia e non si nasconde dietro un titolo, un tesserino, o uno pseudonimo.

    La rivoluzione è in atto e non si può fermare.

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  5. Sì, come sempre le novità dirompenti impongono nuovi linguaggi per essere ascoltati. In alternativa, o comunque sia, l’atteggiamento snobistico è necessario per ribadire che la montagna di merda è sempre “merda” e snobbando la merda ci si tira fuori, lasciando la massa nella puzza e nella impotenza. Così fanno da sempre le lobbies che detengono il vero potere e dai loro salotti dorati influenzano le economie e i governi molto più delle montagne di cacca.

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  6. Quello di imlostinmilan è un discorso parzialmente vero, ma che secondo me sovrastima l’effetto dei media. Essi sono solo un mezzo per veicolare un messaggio. I messaggi vengono dalle persone: una società composta da uomini giusti e di buona volontà ha più probabilità di generare dei discorsi giusti/sensati/appropriati, indipendentemente dal mezzo utilizzato per veicolare le informazioni. Quindi credo che la soluzione di “migliorare i media” sia una condizione necessaria ma lungi dall’essere sufficiente.

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  7. “Più che pensare alla debacle di Hillary trovo molto più interessante riflettere su ciò che sta accadendo nel mondo. C’è un sottile filo che ci unisce tutti: M5S, Brexit, vittoria di Trump.”

    Bisogna essere in sintonia con quanto scritto; bella idea i clip, animazioni, infografiche per una comunicazione di forte impatto, chiara ed efficace; e onestamente ieri ho trovato più interessante vedere tutto quello che stava accadendo nel mondo…per esempio la superluna Day, o la lotta per la nutrizione, o la nascita di qualche bambino, o…tutte le altre cose belle di questo mondo meraviglioso. Ieri ho letto questo interessante articolo:

    http://www.tgcom24.mediaset.it/green/antartide-nasce-la-riserva-marina-piu-grande-del-mondo-protetti-1-5-milioni-di-chilometri-quadrati_3039213-201602a.shtml

    Se uno non fa politica per mestiere, secondo me, è meglio occuparsi di altro nel tempo libero. Tuttavia, visto che il post è di politica…mi credi…secondo me, l’antipolitica è conseguenza del fenomeno dell’antistato. Se lei è un tipo antistato, allora in politica manifesta la sua avversità a chi lavora per lo Stato. Lo snobismo e il disprezzo sono mali dell’uomo nella società, prima ancora che del politico. Così come lo sono per il maestro, il fruttivendolo, il pilota,…

    Magari una regola per chi è interessato ai fatti della politica potrebbe essere quella di verificare le informazioni dei media con quanto detto direttamente dal politico stesso. Per esempio, io ho letto i giornali anche di destra per vedere quello che aveva detto e fatto la May o Putin; poi per verificare ho ascoltato direttamente l’intervista al politico. Così ho visto che un giornale ha riportato la notizia in modo sbagliato; non leggo più quel giornale. Io non lo farei perché preferisco vedere un film o fare una corsetta all’aperto o un dolce al cioccolato!

    au revoir…

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