To euro or not to euro

Questo post è dedicato a chi (come Marco, che ha commentato il post precedente) si chiede se io sia diventato antieuro. Repetita iuvant.

Se essere “No euro” significa ritenere che la moneta unica sia la principale causa dei nostri mali, che bisogna uscirne a tutti i costi, e che una volta recuperata la sovranità monetaria dobbiamo usarla per finanziare a pie’ di lista i deficit pubblici, sono lontano mille miglia dall’esserlo.
Io (continuo a ripeterlo, ma in Italia si fa – chissà perché – fatica a capirlo) non ho un atteggiamento fideistico nei confronti dell’euro. Non voglio uscirne “a tutti i costi”, non voglio rimanerci “a tutti i costi”. Dell’euro, così come faccio con ogni altro oggetto delle mie ricerche, analizzo (l’ho fatto anche in Europa o no) i costi e benefici nel modo il più possibile oggettivo.
Più che le etichette mi interessa la sostanza. Essere nell’euro ha portato all’Italia molti vantaggi e continua a portarli. Ad esempio, abbiamo avuto bisogno della supervisione della Banca Centrale Europea per scoprire quanto deboli sono le nostre banche. Ma il rischio di deflazione è molto serio e temo che la BCE non abbia la volontà politica di affrontarlo.

13 pensieri su “To euro or not to euro

  1. Professore, grazie della risposta.
    Mi faccia fare l’avvocato dei noeuro, premesso che l’euro vorrei salvarlo a TUTTI I COSTI. Lei dice:
    “Se essere “No euro” significa ritenere che la moneta unica sia la principale causa dei nostri mali…”.
    Ora, lei dice che l’euro non è la causa di tutti i nostri mali, benissimo ci può stare. Tuttavia i mali non sono solo nostri, ma sono comuni a tutta la periferia dell’Eurozona, Francia compresa, e persino la Germania sta vedendo erodere i propri fondamentali macroeconomici. In aggiunta, lei ha più volte sostenuto che l’Eurozona non è un’area valutaria ottimale, il che è stra-vero.
    Detto ciò, dire che l’euro non è la causa di tutti i nostri mali e poi dire che l’Eurozona non è un’area valutaria ottimale, con la logica conseguenza degli squilibri che si stanno verificando, non sono affermazioni “leggermente” contraddittorie? Voglio dire, o l’euro non c’entra e allora i problemi (dello stesso tipo: ossia deficit della bilancia commerciale) che si stanno verificando contemporaneamente nei paesi dell’eurozona sono solo frutto del caso, oppure l’euro ne è la causa…
    Con massimo rispetto e profonda ammirazione,
    Marco.

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  2. x Enrico, come facciamo?
    Be’, innanzi tutto non facciamo gestire la transizione a te che non c’hai capito una fava poi una alla volta:
    1-per l’inflazione visto che dipende anche dalla legge della domanda e dell’offerta se dovesse esserci carenza di offerta abbiamo una enorme capacità produttiva inutilizzata, se dovesse dipendere dall’eccesso di domanda ci sono strumenti fiscali (tasse) e monetari (tasso di interesse) per moderarla.
    2-in una nazione con sovranità monetaria il rendimento del titolo di stato lo fissa il ministero preposto d’intesa con la banca centrale (com’era in Italia prima del famoso divorzio del 1981) e come fanno in UK
    3-i capitali sono già scappati (quelli grandi), per i piccoli ci sono altri metodi (spesso coercitivi ma si potrebbe anche fare moral suasion)
    4-se hai paura della svalutazione del tuo capitale ed investiresti in bund o $ allora sei cieco, la svalutazione dell’euro sta già avvenendo ora sotto i tuoi occhi ed è previsto da alcuni che arrivi alla parità col $ entro un anno per due motivi, primo la FED è intenzionata ad alzare gradualmente i tassi mentre la BCE è già sotto lo zero; secondo l’eurozona è in deflazione e recessione e l’euro varrà sempre di meno, saluta ora i tuoi soldini.
    5-proprio uscendo dall’euro una svalutazione iniziale sarebbe la giusta spinta per far ripartire la nostra economia senza contare che i nostri prodotti agricoli, industriali e turistici diventerebbero concorrenziali a livello mondiale.
    6- in quanto ai rischi, qui non abbiamo rischi ma solo la certezza di finire presto come i greci, AUGURI!

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  3. Ma scusi Zingales come fanno delle banche private ad essere solide dopo 7 anni di recessione? Quindi dobbiamo dire grazie all’euro che attraverso ad un cambio sfavorevole al nostro tessuto economico (ma svalutato per la Germania) ci ha dato la crisi e fatto capire che le banche private italiane non sopportano una cosí lunga. Altri vantaggi?? L’iphone che costa meno che in $? Non tiriamo fuori la benzina dove la componente barile è forse il 20% della composizione del prezzo. I problemi l’Italia li aveva anche in sovranità monetaria e anche prima del maledetto divorzio. Il benessere della nazione però a quanto pare aumentava, e cosí anche i risparmi in “liretta”. L’inflazione dipende dalla legge domanda offerta e non dalla stampa di moneta. L’euro non serve a farci vedere i nostri problemi ne tantomeno a risolverli. Quello che può fare ormai è portarci alla bancarotta. Io credo che lei Zingales sappia bene come stiano le cose ma per qualche motivo o amicizia o ruolo non si può o non vuole sbilanciarsi. Sa anche molto bene che la strada del più Europa come ha già scritto non è politicamente praticabile. Soluzioni? Svalutiamo il lavoro in una rincorsa sciagurata alla bilancia dei pagamenti tedesca? Dire Ni non le fa onore come economista.

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    • Marco, secondo me la soluzione è tornare ai gettoni telefonici perchè quando c’erano i gettoni l’economia andava alla grande! Scusa per la provocazione ma queste argomentazioni non reggono.

      Tanto per fare un esempio, con dei politicii Italiani che hanno fatto soprattutto i loro interessi privati, rubando tanto e spesso, contro i politici tedeschi che fanno soprattutto gli interessi del popolo tedesco saremmo sempre affondati con la Lira o con l’Euro. Con delle università in mano ai baroni e che obbligano le nostre menti migliori a fuggire cosa sarebbe cambiato con la lira? La popolazione non sarebbe invecchiata? Ecc. ecc.

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      • Se paragoni il ritorno alla sovranità monetaria e alla banca centrale compratore in ultima istanza del debito al telefono a gettoni significa che non hai capito molto come funziona la macroeconomia. Ah i politici rubano? Davvero? Hanno iniziato nel 2007? Se pur spiacevoli non sono le cause della crisi. Con la lira semplicemente saremmo riusciti ad assorbire la crisi del 2008 e riprenderci grazie a svalutazione (come UK sterlina) o immissione liquidità nel sistema a stampo keynesiano (FED USA). Ricordo che abbiamo svalutato senza inflazione ferire con lo shock petrolifero del 77′ e nella crisi del 92′. Non hai purtroppo, come tutti i sostenitori dell’euro, tesi credibili che lo supportano e sai perchè? Perchè non ce ne sono. Se si vuole la moneta unica si devono ridistribuire i debiti in europa e attuare i trasferimenti di denaro esattamente come negli Stati Uniti. Senza di questo l’euro è insostenibile per via degli squilibri macroeconomici. Ma questo passo politico come dice anche Zingales nunsepoffà.. quindi??

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  4. ho letto l’articolo sul foglio circa l’ipotesi di uscita concordata della germania + un gruppetto di paesi dall’euro, per dare vita ad una seconda moneta unica.

    Tralasciando gli aspetti legali (es.azienda italiana che ha un debito presso germania, in quale moneta ripagherà il debito?), chiedo: è gestibile la transizione? Gli oltre 300 mld di titoli di stato in pancia alle banche, si deprezzerebbero rapidamente. ITA non può intervenire, immaginiamo quindi lo faccia la BCE?magari in coordinazione con la BCE dell’euro del nord? Non ricadiamo quindi nella situazione attuale? Come gestire il debito in valuta, e in neuro, delle imprese italiane? E se a causa di questo passaggio, che non credo possa essere tranquillo, la domanda mondiale crollasse questo non renderebbe vana la svalutazione (è già avvenuto immediatamente dopo LB, se non sbaglio)? Avrei anche altre domande, ma mi fermo perchè ho già messo troppa carne sulla brace.
    Grazie in anticipo per le risposte.

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  5. La discussione sull’Euro dei politici mi sembra che serva a semplificare la realtà, meglio dare la colpa all’Euro che ammettere di avere rovinato l’Italia.
    Avere l’euro o la lira serve a poco se non si risolvono gli enormi probelmi dell’Italia.

    Inoltre se passassimo alla lira adesso come facciamo una politica espansiva senza generare inflazione incontrollata al 20%? Come facciamo a non far schizzare i rendimenti dei titoli di stato? come facciamo a non far scappare i capitali?

    Io sarei il primo a investire in bund o in $ per proteggermi, se il rischio di ritrovarmi le lire in mano diventasse concreto. Solo un pazzo vorrebbe ricevere lire al posto di Euro con un debito pubblico al 140% e una economia che non cresce.

    Io la stimo molto ma credo che nemmeno lei abbia una risposta su come passare con successo alla lira, non perchè manca di capacità ma perchè la rezione dei mercati e di ogni singolo individuo non è prevedibile e perchè i rischi sono enormi nella situazione attuale.

    Sono certo che lei come studioso vorrebbe testare questo evento ma come ogni uomo in grado di comprenderne i rischi ne abbia una più che giustificata paura.

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    • I rischi sono certamente enormi, uscire non è una passeggiata.
      Restare dentro ha invece un solo esito certo: l’autodistruzione del nostro sistema economico e del nostro benessere.
      Meglio il certo o l’incerto?

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      • Paolo,
        io non sono certo di niente, tutto dipende da come si fanno le cose e da come reagiscono gli altri.
        Non ho trovato nessuno che mi abbia spiegato come fare il passaggio alla lira senza rovinarci nel giro di uno o due anni.

        Devo dire però che alcuni infervorarti no Euro riescono a fare dei piani di uscita dall’Euro talmente farneticanti da diventare comici 🙂

        Chissà poi come se la ridono i politici che stanno riuscendo a incolpare l’Euro per i loro disastri, pensa che siamo i primi contribuenti pro-capite in Europa, ma è colpa dell’Euro non dei nostri politici che non fanno i nostri interessi.

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    • sta di fatto che nella storia dell’economia non mi risulta neanche un aggancio monetario non si sia risolto in un ritorno alle valute precedenti, con inevitabili “bagni di sangue”. quindi, tutti gli stati e tutti gli economisti che sono stati coinvolti in agganci monetari, in tutta la storia del mondo, hanno scelto la strada del “divorzio”. l’euro impedisce agli stati di reagire efficacemente alla crisi, quindi più tardi se ne uscirà ( e la storia ci insegna che questo è inevitabile), più danno si subirà quando se ne esce. è come trovarsi dentro un’auto che sta affondando nel mare. più tardi esci, e più devi trattenere il respiro per ritornare a galla.

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